Il Progetto



“La vita ha sempre fatto pensare a una pianta che vive nel suo rizoma:
la sua vera vita è invisibile, nascosta nel rizoma.
Ciò che appare alla superficie della terra dura solo un’estate,
e poi appassisce, apparizione effimera.
Quando riflettiamo sull’incessante sorgere e decadere della vita e della civiltà, non possiamo sottrarci a un’impressione di assoluta nullità:
ma io non ho mai perduto il senso
che qualcosa vive e dura oltre questo eterno fluire.
Quello che noi vediamo è il fiore, che passa: ma il rizoma perdura.”

Carl Gustav Jung, Sogni Ricordi e Riflessioni









La parola Rizoma è rimasta tra le pagine di Jung, chiusa a chiave nei cassetti dei miei progetti per lungo tempo. Avevo sottolineato sia la parola, sia l’intera frase, con l’idea di lasciarle in incubazione, fino a quando non sarebbe giunto il momento opportuno per farle schiudere.
Ho sempre creduto che Rizoma potesse essere un punto di partenza, come il luz della leggenda ebraica, quell’ossicino umano minuscolo ma indistruttibile, che resiste anche alla morte. Quel qualcosa che permane, rimane vitale nonostante tutto.

Rizoma é quella parte della radice da ricercare, scoprire, spolverare, custodire e approfondire.

Rizoma è un processo di ricerca. Una scoperta di quello che si trova sopra e oltre la superficie apparente delle cose. Ma prima ancora che una ricerca, è un’osservazione silenziosa, una contemplazione ragionata che conduce alle eterne domande “Chi siamo?”, “Cosa ci circonda?”, “Dove viviamo?”, “Con chi ci relazioniamo?”, “Cosa pensiamo e in cosa crediamo?”, “Cosa progettiamo?”.

Rizoma è un fermo immagine che si staglia su un divenire. È uno scatto da analizzare che contiene un’indicazione di movimento. È lo sguardo di più volti, di più pensieri che spostandosi e muovendosi in direzioni diverse contrassegna dei sentieri praticabili.

Rizoma é una possibile risposta, é un’indagine sulla permanenza, una scoperta della probabile verità, della profondità e dell’essenza.

Rizoma rappresenta uno dei tanti percorsi possibili che l’uomo è invitato ad attraversare.

Rizoma è un processo di conoscenza che tenta di sradicare quell’impressione di assoluta nullità.

Rizoma narra le nostre testimonianze e raffigura la nostra esperienza. Oltre quel fiore che passa può nascere la possibilità di osservare, di interpretare, di spiegare e comunicare al mondo attraverso la scrittura, ma solo mantenendo lo sguardo e l’attenzione rivolti all’Altro.

Rizoma è un contenitore che ascolta, raccoglie, riformula, espone, apre una possibilità di pensare e di collezionare pensieri.

Rizoma si fonda su una visione introspettiva individuale e collettiva, transgenerazionale e transculturale. In questa cornice, i termini vivi come relazione e cura divengono due assiomi principali.

Rizoma è un ensemble di menti maturate attraverso formazioni differenti, che hanno intenzione di conoscersi e di ritrovarsi, per poter condividere un intuizione, un confronto su tematiche che afferiscono alla Psicologia, alla Letteratura, alle Religioni, all’Arte, alla Pedagogia e alla Filosofia. Da ciò nasce l’esigenza di realizzare un blog con contributi periodici su argomentazioni differenti che possono di volta in volta emergere dal gruppo.
Una cornucopia di interviste, recensioni letterarie / cinematografiche / musicali, riflessioni su argomenti di attualità, amplificazioni di immagini o di video, resoconti di viaggi, reportage, impressioni su convegni, e tanto altro.
Ai lettori la sfida di scoprirlo.

Rizoma, in quanto gruppo culturale, può agire concretamente nei territori e nei luoghi dove può incontrare l’altro, per continuare ad aprire confronti e ad accrescersi.

Attualmente il gruppo è costituito da persone stabilite, ma rimane aperto a chiunque abbia voglia di mettersi alla prova e di germogliare all’interno del nostro vaso. Riteniamo che ogni contributo o idea possano essere preziosi, se non indispensabili, in questo contesto, che intende proporsi anche come momento di evoluzione e di espressione di unicità per ogni soggetto che concorrerà alla sua crescita.

Daniela Di Pinto e tutto il Gruppo Rizoma

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